Casa di Giulietta

Non c’è mondo per me aldilà delle mura di Verona: c’è solo purgatorio,
c’è tortura, lo stesso inferno; bandito da qui, è come fossi bandito dal mondo; e l’esilio dal mondo vuol dir morte.

William Shakespeare, Romeo e Giulietta, III, 3

La tragedia di Romeo e Giulietta, che fu scritta per la prima volta da un vicentino di nome Luigi da Porto nell’anno 1524, e resa poi immortale dalla penna di William Shakespeare, ha trovato a Verona precisi riscontri ambientali.

La fantasia popolare, colpita dalla triste storia dei due amanti, ha mescolato la leggenda con la realtà, al punto col riconoscere in antiche costruzioni cittadine i luoghi teatro della vicenda; tra questi, spicca la Casa di Giulietta, che la tradizione colloca nella centralissima via Cappello, a pochi passi dalla Piazza delle Erbe.

 

Riconosciuta come una costruzione del XIII secolo, “ casa Capuleti” ha assunto l’aspetto attuale solo nei primi decenni del Novecento, grazie ad Antonio Avena, il direttore dei musei cittadini, che ha voluto alimentare l’immaginario creatosi attorno alla tragedia. L’edificio fu a lungo proprietà della famiglia Cappello, il cui stemma è scolpito sull’arco interno del cortile. L’identificazione dei Cappello con i Capuleti ha dato origine alla convinzione che li sorgesse la casa dell’eroina della tragedia di Shakespeare.

L’edificio fu a lungo proprietà della famiglia Cappello, il cui stemma è scolpito sull’arco interno del cortile. L’identificazione dei Cappello con i Capuleti ha dato origine alla convinzione che li sorgesse la casa dell’eroina della tragedia di Shakespeare. L’edificio presenta una bella facciata interna in mattoni a vista, un portale in stile gotico, finestre trilobate, una balaustra che mette in comunicazione dall’esterno i vari corpi della casa e ovviamente il famoso balcone, dal quale si affacciano, ogni giorno, centinaia di speranzose Giuliette.

 

Al suo interno vi è una decorazione del XVI e XVII secolo, affreschi riferiti alla storia dei due amanti e ceramiche rinascimentali di Verona.
Nel cortile si trova la statua bronzea di Giulietta dell’artista Nero Costantini.

 

Celebre la leggenda popolare secondo la quale toccare il seno sinistro della statua porti fortuna nelle faccende di cuore.
Meta obbligata per tutti gli innamorati, le pareti del cortile sono tappezzate da scritte e biglietti ex voto d’amore, promesse di eterna fedeltà o “ richieste di grazia”, che fanno di Giulietta una moderna divinità dell’amore a cui rivolgersi per chiedere un’intercessione nei confronti del fato e della persona amata.