Magico raccordo tra le due rive dell’Adige, Ponte Pietra vanta un’antica e travagliata storia. Costruito in un punto in cui, sin dalla preistoria, esisteva un guado sul fiume Adige, tra il colle di San Pietro e la pianura, il suo mancato allineamento con il reticolo viario urbano romano porta a pensare che sia precedente all’89 a.C. Nei secoli ha subito numerosi crolli, ricostruzioni e restauri, l’ultimo dei quali, nel 1957-59, è seguito alla distruzione del ponte da parte dei tedeschi in ritirata. I blocchi e i mattoni, proiettati nel fiume dall’esplosione, furono recuperati, ordinati e numerati per essere impiegati nella ricostruzione.
Unico ponte romano rimasto nella città, è composto da cinque arcate; lungo 95 metri e largo 4 metri circa, il marmo bianco costituisce le parti originali, mentre i mattoni rossi rappresentano le parti ristrutturate durante la signoria scaligera. Con il vicino Ponte Postumio, oggi completamente distrutto, formava, all’occorrenza, una diga nel fiume, che permetteva lo svolgersi di battaglie navali. Proseguendo da Ponte Pietra verso il quartiere di Borgo Trento, ci si imbatte nella chiesa di San Giorgio in Braida. Nata come monastero benedettino nel 1046, fu completamente rinnovata in forme rinascimentali nel 1441. L’edificio è dominato dalla grande cupola di Michele Sanmicheli, per la cui realizzazione fu mozzata la torre romanica in tufo, sul fianco della chiesa. All’interno, opere pittoriche di grande pregio di Domenico Tintoretto, Domenico e Felice Brusasorci, nonché lo splendido Martirio di San Giorgio, capolavoro di Paolo Veronese.